Conosciamo come è fatto un Impianto a Pavimento

Conosciamo come è fatto un Impianto a Pavimento

Sep 26, 2024 Home 0Commenti

Un Impianto a Pavimento , detto anche Impianto Radiante, è un sistema impiantistico di nuova generazione utilizzato per riscaldare e raffrescare gli ambienti. Il suo funzionamento si basa sul trasmettere calore o fresco, secondo il principio dell'irraggiamento e non per convenzione. L'impianto è costituito da speciali tubi installati sotto al pavimento all'interno dei quali passa acqua riscaldata o raffreddata a seconda dell'esigenza. Un caldo tepore nei periodi invernali, un piacevole fresco in estate, il piacere di camminare scalzi e lasciare i bambini giocare per terra, ritrovare temperatura uniforme in tutte le stanze.. con gli innovativi impianti a pavimento tutto questo non è più un sogno.

L'impianto a pavimento deve essere necessariamente e accuratamente regolato. Il meccanismo è il seguente: Attraverso l’irraggiamento l’aria non viene mossa (l’ambiente quindi presenta meno polvere in movimento ed è maggiormente indicato nei riguardi di soggetti allergici) mentre il calore viene trasmesso in maniera omogenea da terra fino al soffitto; questa caratteristica supera le problematiche tipiche dei radiatori tradizionali che invece creano nell’ambiente zone con forti variazioni di temperatura in base alla fonte dell’emissione.

Ma di cosa si compone un impianto a pavimento?

Schematizzando è possibile riassumere la struttura di un tipico impianto a pavimento in cinque parti, che dall’alto verso il basso sono le seguenti componenti: 1) Pavimentazione necessaria: valutare il tipo di pavimentazione da scegliere e lo spessore. Importante che quest'ultimo sia ridotto; ok a piastrelle, gres porcellanato, laminati, pvc e così via 2) Massetto radiante, di tipo tradizionale o autolivellante in base alle condizioni fisiche, logistiche e strutturali della stanza in cui viene posizionato l’impianto. 3) Tubazioni da posare secondo progetto, assicurate alle eventuali bugne con apposite clip e collegate al collettore. 4) Pannello isolante termoformato bugnato che ha il compito di limitare le dispersioni termiche verso il basso. Il pannello è tappezzato di piccoli rilievi chiamati bugne il cui compito è di bloccare la posizione del tubo. È possibile sostituire interamente i pannelli isolanti bugnati con un sistema piano a binari: pannelli in plastica con indentature per il posizionamento dei tubi (tanto a serpentina quanto a chiocciola) da ricoprire comunque poi con il massetto. 5) Solaio su cui poggiano impianto e rivestimento. Un’altra possibilità in termini costruttivi è rappresentata dal cosiddetto sistema a secco in cui l’impianto non viene coperto dal massetto realizzato con impasti di malte o calcestruzzi, bensì da una distesa di piastre o pannelli realizzati appositamente. Su di questi viene poi posizionata la pavimentazione calpestabile.

Ma quando conviene installare un impianto a pavimento? L’ impianto a pavimento è una scelta da tenere in considerazione quando si deve cambiare radicalmente il proprio impianto di riscaldamento o quando si deve scegliere da zero quale impianto di riscaldamento utilizzare. Questo perché l’impianto va progettato ad hoc in base alle caratteristiche della propria abitazione e, rispetto agli altri, ha tempi d’installazione più lunghi di cui dover tenere conto. Se l’abitazione ha un alto grado di isolamento termico e se l’abitazione è molto vissuta dai suoi inquilini allora è consigliabile installare questo genere di impianti. A causa dell’elevata inerzia termica dell’impianto (legata alla composizione e presenza del massetto) possono servire dalle 24 alle 36 ore di accensione continua dell’impianto per il raggiungimento della corretta temperatura di funzionamento, ma poi è più facile mantenere il calore emesso evitando dispersioni elevate di energia per via delle basse temperature richieste all’impianto.

È possibile riassumere i vantaggi di un impianto a pavimento come segue: 1) Diffusione omogenea del calore: l’irraggiamento, a differenza della convezione, permette di distribuire il calore in maniera omogenea all’interno delle stanze, senza creare zone con sbalzi termici. Anche il fresco si basa sullo stesso principio e quindi la casa risulterà fresca in maniera omogenea in tutte le stanze. 2) Maggiore comfort: rispetto agli altri impianti di riscaldamento, quello a pavimento registra una benessere termico superiore. 3) Minore impatto sull’ambiente: dover portare l’acqua a temperature minori di quelle dei radiatori classici permette di consumare meno combustibile; utilizzare magari i pannelli fotovoltaici in accoppiata alla caldaia permette di abbassare ancora di più il proprio impatto. 4) Nessun problema di spazio: i termosifoni possono costituire un ingombro e invece l'impianto a pavimento non è visibile, ti assicura massima libertà nell'organizzazione degli spazi 5) Risparmio effettivo: al netto di una spesa iniziale superiore rispetto a un impianto di riscaldamento tradizionale, l’impianto a pavimento permette di risparmiare sul lungo periodo grazie alla minore richiesta di combustibile 6) Scarsa necessità di manutenzione: un impianto progettato correttamente può durare anche 50 anni, per via dell’elevata efficienza di distribuzione del calore. La manutenzione ordinaria da eseguire prevede soltanto il lavaggio completo dei tubi per minimizzare l’insorgenza periodica di fenomeni di corrosione o diminuzione della resa 7) Silenziosità e versatilità. In casa non senti rumore e si integra facilmente con i generatori a energia rinnovabile e può essere installato anche sul pavimento esistente (previa valutazione) .

Esistono però anche dei limiti di questo tipo di impianto : 1) costo iniziale impegnativo. Il costo all'inizio può essere molto alto e arrivare anche fino ad un 50% in più, rispetto ad un impianto tradizionale, soprattutto se si tratta di un fabbricato già esistente di cui, eventualmente, si potrebbero salvare i rivestimenti. In caso di guasti, la riparazione richiede un oneroso smantellamento del pavimento per intervenire sulle resistenze o sulle serpentine. 2) Non è adatto a tutti i pavimenti: meglio evitare il parquet se non si è assolutamente certi della professionalità di chi lo posa (consetito per parquet a spessore ridotto). 3) Lo spessore viene considerato fra i possibili svantaggi, il discorso dello spessore va trattato a parte, anche perchè non si tratta di un difetto in senso assoluto ma lo può diventare in alcuni casi. Va considerato che la scelta del riscaldamento a pannelli radianti comporta sempre l’obbligo di rialzare i pavimenti di almeno 5 cm, per permettere il passaggio dell’impianto stesso. Questo può non essere un problema nel caso di nuove costruzioni ma, se si ristruttura parzialmente, occorrerà valutale l’adattamento o la sostituzione di tutti gli infissi.

Fra pregi e difetti, allora, come decidere? Nonostante gli innegabili vantaggi in termini di risparmio energetico, orientarsi o meno verso un riscaldamento a pavimento è una scelta molto soggettiva. Le variabili da considerare, per riassumere, sono strettamente legate a due fattori: La condizione dell’immobile: se si tratta di un edificio in costruzione o da ristrutturare integralmente, il riscaldamento a pavimento è molto più indicato che in una ristrutturazione parziale. Le esigenze e i gusti di chi abita l’ambiente: per molte persone, ad esempio, non avere l’ingombro estetico e funzionale di un calorifero è un vantaggio che può prevalere su tutto il resto. Tuttavia, anche altri fattori influenzano questa scelta: prima di decidere, è fondamentale mettere a fuoco le priorità di chi vivrà la casa e valutare la decisione insieme a un’analisi più approfondita sulle esigenze, i desideri, i gusti della persona o della famiglia. Vuoi essere certo di fare solo scelte di cui sarai soddisfatto per tutti gli anni in cui vivrai la casa? vieni a trovarci, troverai disponibilità, chiarimenti e fornitura giusta dei materiali.

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