Impianto elettrico a norma. E il tuo?

Impianto elettrico a norma. E il tuo?

Jan 30, 2024 Home , Impianto Elettrico , Materiale Elettrico 0Commenti

Un Impianto Elettrico deve essere “a norma” e, quindi, deve rispettare un quadro normativo ben preciso per poter funzionare in totale sicurezza e senza problemi. Questo vale sia per i nuovi impianti che per gli impianti già esistenti. Chi ha un impianto elettrico vecchio e, quindi, non più a norma può effettuare i necessari aggiornamenti, affidandosi a personale qualificato, al fine di ottenere le necessarie certificazioni. Questo tipo di interventi non può essere “fai da te”. Vediamo, quindi, tutto quello che c’è da sapere su un impianto elettrico a norma: Per poter essere a norma, un impianto elettrico deve rispettare delle regole ben precise che tengono conto, in particolare, di requisiti di sicurezza oltre che di standard elevati in termini di prestazioni minime garantite e di usabilità per gli utenti finali. Per l’Italia, in particolare, il quadro normativo per un impianto elettrico a norma deve tenere conto della normativa vigente, rappresentata dal DM 22/01/2008 n. 37 e dalla norma CEI 64-8 che sono un’evoluzione dei regolamenti precedenti. Questo quadro normativo si concentra su: standard di sicurezza standard minimi di prestazioni, funzionalità e usabilità. Il DM 37/08 arricchisce la legge introdotta nel 1990 che definitiva un primo sistema di regole da rispettare per gli impianti elettrici a norma. Questo aggiornamento ha introdotto varie modifiche, tra cui l’obbligo, per il proprietario dell’impianto, di conservarne le caratteristiche e effettuare la periodica manutenzione. Dal punto di vista tecnico, invece, è la norma CEI 64-8 a rappresentare la linea guida per la realizzazione di un impianto elettrico a norma. Si tratta di un pacchetto di regole che definisce tutti gli aspetti da tenere conto oltre agli standard minimi per poter installare correttamente e in sicurezza un impianto elettrico. Il rispetto del quadro normativo vigente deve essere certificato da un’azienda qualificata. Non è possibile effettuare realizzare un’autocertificazione e non si possono effettuare interventi fai da te. Un impianto elettrico a norma deve rispettare il quadro normativo vigente. Come visto in precedenza, in Italia, le norme da considerare sono quelle definite dal DM 22/01/2008 n. 37 e dalla norma CEI 64-8. Ogni componente dell’impianto deve rispettare, punto per punto, precisi standard di qualità.                                                                                                           

Andiamo al dunque. Un impianto elettrico è costituito principalmente da:                                                                                         

- Quadro elettrico. Il quadro elettrico è un elemento centrale dell’impianto e, come prevede la normativa, deve rispettare le regole tecniche CEI 64-8 e deve essere realizzato anche tenendo conto di un possibile ampliamento futuro. Ogni unità abitativa deve contare su almeno una centralina. Il quadro elettrico, inoltre, deve essere raggiunto direttamente dal conduttore di protezione dell’impianto di terra dell’edificio per rispettare i necessari standard di sicurezza.

- Interruttore di sicurezza. Tra gli elementi centrali dell’impianto c’è l’interruttore di sicurezza che deve essere facilmente accessibile all’utente e, soprattutto, deve essere dimensionato correttamente. Per un impianto da 3 kW, ad esempio, è necessario un interruttore generale di 25 A. Questo valore sale a 32 A se il dimensionamento è da 6 kW. Salvavita C’è poi da considerare la presenza del cosiddetto “salvavita”. Si tratta del differenziale, un dispositivo elettrico da installare nel centralino di casa e che ha il compito di proteggere dai rischi di fulminazione in caso di contatto accidentale con l’energia elettrica. La realizzazione di questo componente, essenziale per l’impianto elettrico, deve rispettare tutti i requisiti tecnici previsti dalla norma CEI 64-8. Quando “salta” il salvavita, ad esempio per uno sbalzo di tensione, l’utente può riattivarlo manualmente, ripristinando la circolazione di corrente nell’impianto.

- Cavi elettrici. Quando si realizza un impianto elettrico è necessario, naturalmente utilizzare dei cavi elettrici a norma. Si tratta di un aspetto tecnico che l’azienda che effettua l’installazione dell’impianto deve tenere conto. I cavi elettrici non sono tutti uguali e presentano caratteristiche ben precise. La sezione del cavo non deve essere inferiore a 6 mm2 ed anche le condutture elettriche devono rispettare dimensioni ben precise per poter garantire la corretta realizzazione degli impianti. Il diametro delle condutture deve essere 1,5 volte quello dei cavi contenuti.

Come faccio a sapere se il mio impianto elettrico è a norma?

In tante situazioni può esserci la necessità di verificare il rispetto del quadro normativo vigente per il proprio impianto elettrico. Questo può avvenire, ad esempio, quando ci si trasferisce in una nuova abitazione con un impianto elettrico già presente. È possibile effettuare delle verifiche per controllare che tutto si a norma: bisogna controllare che i componenti installati presentino il marchio CE o CEI; l’assenza del marchio potrebbe comportare il mancato rispetto delle norme europee e, quindi, anche del quadro normativo italiano è necessario verificare che tutti i componenti siano presenti; dal quadro elettrico, quindi, non possono mancare un interruttore generale di emergenza e il salvavita, non ci devono essere dei sistemi conduttori di tensione a vista; i cavi devono essere protetti e installi all’interno di condutture ben precise. Naturalmente, le verifiche che un utente non qualificato può fare hanno un valore limitato. Per una verifica completa è opportuno richiedere l’assistenza di tecnici qualificati che, grazie alla conoscenza di tutto il quadro normativo, avranno modo di effettuare i controlli essenziali e, eventualmente, le modifiche necessarie per la messa a norma dell’impianto.

Come certificare un impianto?

- Per ottenere la certificazione di un impianto elettrico, nuovo o già esistente (magari aggiornato con interventi di ammodernamento), è necessario rivolgersi ad un’azienda qualificata che potrà rilasciare la documentazione necessaria. In particolare, ci sono due certificazioni da considerare: DiCo – Dichiarazione di Conformità: si tratta di una certificazione obbligatoria quando si installa un nuovo impianto che deve essere rilasciata dall’azienda che ha effettuato l’operazione DiRi – Dichiarazione di Rispondenza: si tratta di una certificazione che viene rilasciata dopo un intervento di modifica dell’impianto elettrico (ad esempio un ammodernamento) direttamente dall’azienda o dal tecnico abilitato che ha effettuato l’intervento. La DiRi vale per i soli impianti elettrici installati prima del 27 marzo 2008. Gli interventi effettuati su impianti elettrici successivi, invece, richiedono il rilascio della DiCo e devono, quindi, essere rinnovati in modo completo. La certificazione di un impianto è un’operazione che ha un certo costo. Anche gli interventi per la messa a norma richiedono una spesa. Non esiste, però, un prezzo fisso. Spetta all’azienda che effettuerà l’intervento realizzare un preventivo dei lavori.

Come mettere a norma un impianto elettrico vecchio?

-Per mettere a norma un impianto elettrico è necessario rivolgersi a un’azienda o a un tecnico qualificato, con tutte le abilitazioni per poter intervenire su impianti di questo tipo. Non è possibile, quindi, effettuare un lavoro “fai da te” anche perché la messa a norma di un impianto elettrico vecchio è accompagnata dal rilascio obbligatorio di una certificazione. In base all’età dell’impianto e, in particolare, alla data di installazione, sarà necessario ottenere la certificazione DiCo oppure la DiRi.

NB Bisogna sapere che sono sempre necessari controlli e manutenzione per impianto elettrico. Un impianto elettrico deve essere controllato periodicamente e deve essere oggetto di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, in caso di necessità. Anche in questo caso, non si tratta di operazioni “fai da te” ma di interventi che vanno realizzati da personale qualificato e nel rispetto della Norma CEI 64-8 che regola gli impianti elettrici di bassa tensione. Naturalmente, l’avvio di un controllo e/o di un intervento di manutenzione di un impianto elettrico domestico è legato a una segnalazione, frutto ad esempio di periodici malfunzionamenti, da parte del proprietario dell’immobile. I controlli e la manutenzione dell’impianto elettrico vengono effettuati a più livelli: con esame a vita con prove strumentali (misura della resistenza, prove di continuità, prova funzionale) verifiche della presenza di tutti gli elementi obbligatori Un tecnico qualificato sarà in grado di individuare e risolvere eventuali problemi.

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