Funzionamento delle colonnine di ricarica per auto elettriche

Funzionamento delle colonnine di ricarica per auto elettriche

Mar 04, 2024 Home 0Commenti

Le colonnine di ricarica per auto elettriche sono infrastrutture appositamente progettate per fornire energia ai veicoli elettrici. Queste infrastrutture, essenziali per la diffusione della mobilità sostenibile, sono regolate da apposite normative, le quali determinano le modalità ammesse per ogni tipologia di ricarica.                                 

Tra i principali riferimenti normativi figurano: - Direttiva 2014/94/UE: Approvata dal Parlamento Europeo e dal Consiglio il 22 ottobre 2014, questa direttiva, nota anche come AFID (Alternative Fuels Infrastructure Directive), stabilisce i requisiti per lo sviluppo di infrastrutture a supporto di combustibili alternativi, con l'elettrico in prima linea. - Piano Nazionale Infrastrutturale per la Ricarica dei veicoli alimentati ad energia Elettrica (PNIRE): Istituito con la Legge n. 134/2012, Art. 17 septies, il PNIRE rappresenta un insieme di linee guida promosse dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Il suo obiettivo è orientare lo sviluppo della mobilità elettrica in Italia, con particolare attenzione ai punti di ricarica accessibili al pubblico. - Decreto Semplificazioni del 2020: All'interno di questo decreto sono specificate le disposizioni per regolare la realizzazione di punti e stazioni di ricarica per veicoli elettrici, sia a uso pubblico che privato.

Esistono diverse tipologie di colonnine elettriche, distinguibili in base all'utenza e al modello. Le stazioni di ricarica in base all'utenza sono: Stazioni di ricarica private: Queste sono destinate a un numero limitato di utenti e possono trovarsi in ambienti domestici, condominiali o aziendali. Stazioni di ricarica pubbliche: Progettate per l'utilizzo da parte di un pubblico più ampio, queste colonnine possono essere posizionate in aree pubbliche o in zone private con accesso pubblico, come ad esempio i parcheggi dei supermercati. Quanto ai modelli e alle versioni, ne esistono diverse tipologie di colonnine elettriche, ciascuna caratterizzata da design, potenza e spazio a disposizione diversi: Wall Box: Dispositivi da fissare a parete, palo o colonna. Sono disponibili in varie potenze e con funzionalità avanzate; sono adatte all'uso privato ma permettono anche l'utilizzo multiutente. La ricarica avviene a corrente alternata (AC). Lampione smart: Integrando una Wall Box, questa soluzione unisce illuminazione e ricarica veicoli a batteria, adattandosi anche a utilizzi in aree pubbliche. Colonnine tradizionali: Di forma cilindrica o a pianta quadrata, fissate direttamente al terreno e dotate di due prese di ricarica per collegare veicoli a corrente alternata (AC). Stazioni di ricarica a corrente continua (DC): Con almeno due punti di ricarica, cavi e connettori integrati. Caratterizzate da un design a colonna o totem, sono più imponenti e ingombranti rispetto a quelle a corrente alternata, spesso a forma di armadio.

In sintesi, la varietà di colonnine elettriche soddisfa diverse esigenze, offrendo soluzioni per ogni contesto, dall'uso domestico alle infrastrutture pubbliche.

Da sapere: La norma IEC 61851-1 prevede quattro modalità di ricarica dei veicoli elettrici. Si tratta di una norma generale, attraverso la quale sono identificate le caratteristiche tecniche di ogni modo di ricarica delle auto elettriche, classificando quattro tipologie specifiche e distinte di connessione dei veicoli elettrici alla rete: A) Ricarica Modo 1 (ricarica lenta): Prevede il collegamento diretto del mezzo alla rete elettrica, con la connessione dell’automobile a una normale presa di corrente a 16 A in corrente alternata, con potenza fino a 7 kW e tensione di 230 V. In questi casi si utilizza una presa Shuko per la connessione del veicolo, in genere scooter e bici elettriche; tuttavia è possibile usare anche una presa industriale di Tipo 1 da 32 A e 230 V. B) Ricarica Modo 2 (ricarica mediamente lenta): a differenza della ricarica Modo 1, questa seconda modalità comporta l’impiego di un’unità di controllo che si interpone tra il veicolo e la rete elettrica. Questo sistema, spesso chiamato “mobile charger”, non richiede l’utilizzo di strutture fisse come le wall box, quindi è una soluzione versatile e portatile per ricaricare i veicoli elettrici. A seconda del tipo di impianto si usano prese domestiche da 16 A (es presa Shuko) o industriali da 32 A, usufruendo di una ricarica più sicura grazie alla presenza del sistema PWM (Pulse Width Modulation) sul cavo di alimentazione, con potenza massima fino a 22 kW. C) Ricarica Modo 3 (ricarica lenta o rapida): si tratta di colonnine fisse o wall box, infrastrutture di ricarica in corrente alternata dotate di unità di controllo e sistemi di protezione. Questa modalità è compatibile con connettori di Tipo 2 o 3, con la possibilità di ricaricare lentamente a 16 A oppure più velocemente a 63 A e 400 V in base al dispositivo utilizzato. Possono essere stazioni di ricarica pubbliche o private, fisse o portatili, con potenza fino a 22 kW. D) Ricarica Modo 4 (ricarica rapida o ultrarapida): la quarta modalità è la ricarica rapida o ultrarapida, l’unica che prevede l’utilizzo di corrente continua. In questo caso il caricabatterie è esterno rispetto all’auto elettrica, inoltre sono stazioni esclusivamente pubbliche, con ricarica fino a 200 A e 400 V. La maggior parte delle colonnine elettriche arriva a una potenza massima di 150 kW, tuttavia esistono soluzioni all’avanguardia con potenza fino a 350 kW, utilizzando per il collegamento connettori CHAdeMO (standard giapponese) o CCS Combo 2 (standard europeo).

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